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Abstract

L’articolo approfondisce il “regionalismo differenziato” in ambito tributario evidenziando le difficoltà applicative derivanti dalla clausola di invarianza finanziaria contenuta nelle pre-intese già concluse, che preclude nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Il finanziamento di questi spazi di autonomia differenziata dovrebbe infatti, essere sostenuto dalle entrate delle Regioni che li richiederanno. Nondimeno, da una prima analisi dei preaccordi già formulati, sembra che le Regioni proponenti intendano tenere ferme le risorse all’interno del territorio delle stesse e condizionarle a favore di chi in essa risiede, prefigurando, pertanto, il concreto rischio di intaccare i diritti sociali fondamentali, a causa della ricaduta sulla distribuzione delle risorse complessive tra Regioni. Le regole di contribuzione al sostenimento della spesa pubblica vigenti sono, tuttavia, ancora basate sul “binomio” di valori costituzionali riconducibili al generale dovere di solidarietà economica e al principio di capacità contributiva. È, dunque, chiara l’esigenza di preordinare la concreta operatività del regionalismo differenziato – per preservare la neutralità e il mantenimento della coesione sociale – alla attuazione dei predetti principi. È anche essenziale promuovere alcuni spazi di autonomia tributaria che assicurerebbero alle Regioni italiane la concreta possibilità di finanziare le nuove condizioni senza alterare l’equilibrio complessivo.

“Tax asymmetries” among Italian Regions: state of the art, critical issues, and perspectives 

The article investigates the “asymmetrical regionalism” in the field of taxation, highlighting the difficulties in its application deriving from the financial invariance clause contained in the pre-agreements already concluded, which precludes new or greater burdens on public finance. Financing these spaces of asymmetrical autonomy should, indeed, be supported by the revenues of the Regions requesting them. Nonetheless, an initial analysis of the pre-agreements already signed shows that the proposing Regions intend to keep resources within their territories conditioning them in favour  of those who live there also envisaging the real risk of affecting fundamental social rights, due to the impact on the distribution of overall resources among all the Regions. However, the rules of contribution to public expenditure in force are still based on the “combination” of constitutional values tracing back to the general duty of economic solidarity and the principle of ability to pay. It is, therefore, clear that the real application of asymmetrical regionalism – to preserve neutrality and maintain social cohesion – should be subordinated to the implementation of the aforementioned principles. Furthermore, promoting certain spaces of tax autonomy, eventually ensuring Italian Regions an effective possibility of financing the new conditions, without affecting the overall equilibrium, is essential.