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Abstract
Nel presente contributo, dopo una breve ricostruzione diacronica del regime giuridico delle concessioni demaniali con finalità turistiche, a seguito dell’abrogazione del diritto di insistenza ed alla luce degli indirizzi comunitari (di rango normativo e di matrice giudiziaria) oltre che delle conformi conclusioni rassegnate dalle magistrature (amministrative e penali) nazionali, tutti tesi a sanzionare sia automatici rinnovi e proroghe delle concessioni in essere sia impropri vantaggi, in sede comparativa, degli uscenti, sono stati analizzati gli obiter dicta delle recenti decisioni dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, n. 17 e n. 18 del 2021, con particolare riguardo sia alla distinzione tra concessione e autorizzazione, con il superamento del metodo formalistico a favore di un’analisi funzionale, sia alla patologia dei provvedimenti applicativi di normative anticomunitarie, non più ascrivibile alla categoria dell’illegittimità bensì in quella più severa della nullità.

The “functional” qualification of expansive acts and the pathology of acts adopted applying non-competitive laws

After a short diachronic analysis of the legal discipline of the maritime domain concessions, after the repeal of the right of insistence, the paper deals with the theme keeping in consideration the actual legal framework of the European Union (both normative and judiciary) and the accordant decisions of the national judges (criminal and administrative) which all aim to punish both automatic extensions both undue advantages given to the leaving concessionaries. In detail, the paper focuses on the most recent decisions of the Plenary Section of the Council of State, nn. 17 and 18 of 2021, in particular on the distinction between concession and authorization, in overcoming a formalistic approach in favor of a functional one, and on the pathology of administrative acts adopted applying non-competitive laws, no more to consider illegal but radically void.