Scarica PDF

Abstract

Questo scritto è un primo commento alla disciplina recata dall’art. 10 d. lgs. 36/23 in tema di cause di esclusione contenute negli atti di gara. Il legislatore, nella riforma del codice degli appalti del 2023, ha precisato che la previsione di profili di espulsione non tassativi è nulla ed ha dato il rango di principio a tale prescrizione. Ciò costituisce il recepimento di un indirizzo dell’Adunanza Plenaria, invero non consolidato, e, contestualmente, il superamento del livello abbastanza assestato sul quale si erano attestate la dottrina e la giurisprudenza che predicavano in modo con corde l’annullabilità delle clausole di esclusione illegittime. Sembra che il legislatore abbia introdotto una nuova causa di nullità ancipite tra testuale e di protezione, sulle cui conseguenze anche processuali ci si interrogherà.

The mandatory nature of the causes of exclusion pursuant to art. 10 d. lgs. 36/2023: a new form of nullity in administrative law and its procedural consequences.

This paper contains a first comment on art. 10 d. lgs. 36/23 regarding the juridical status of exclusion causes resulting from tender procedure documents. The Italian legislator, in 2023 public procurement code reform, specified that the provision of non-mandatory exclusion causes is null and has given this qualification the rank of principle. This change resulted in a transposition of a Plenary Assembly of State Council ruling, orientation which was indeed not consolidated. At the same time, there has been an overcoming of the fairly established assumptions of both doctrine and jurisprudence, which unanimously preached the annulability regime of illegitimate exclusion clauses. It so seems that the legislator has introduced a new cause of nullity somewhere in the middle between textual and protective nullity. The consequences of this change in the judicial field will also be questioned.