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Sommario: 1. La discrezionalità della distinzione fra le materie LEP e NON LEP ed il suo impatto sul principio di uguaglianza nell’ipotesi di attuazione dell’autonomia differenziata. – 2. Gli effetti della distinzione fra materie LEP e NON LEP sulla distribuzione delle risorse finanziarie fra Regioni nell’ipotesi di attuazione della differenziazione. – 3. Cenni sul nesso fra differenziazione, responsabilità ed efficienza delle Regioni nel ddl Calderoli.

1. La discrezionalità della distinzione fra le materie LEP e NON LEP ed il suo impatto sul principio di uguaglianza nell’ipotesi di attuazione dell’autonomia differenziata

La partecipazione al Convegno organizzato a Palermo il 26 e 27 gennaio 2024, dal titolo “Il regionalismo differenziato. In memoria di Francesco Teresi”, ha costituito un’occasione di riflessione su alcuni aspetti specifici del disegno di legge cd. Calderoli1 (d’ora in poi ddl), che sembrano tradire l’effettiva finalità della normativa in esame, ossia di consentire a determinate Regioni di trattenere sul proprio territorio risorse finanziarie ivi prodotte a dispetto di quelle dichiarate, tra cui la riduzione di discriminazioni e disparità di accesso ai servizi essenziali sul territorio nonché il pieno superamento dei divari territoriali nel godimento
delle prestazioni inerenti ai diritti civili e sociali2.