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Abstract
L’ordinamento conosce la controversa figura dell’atto politico sin dal 1889 ed è tuttora prevista dell’art 7 comma 1 ultimo periodo c.p.a., in base al quale «Non sono impugnabili gli atti o provvedimenti emanati dal Governo nell’esercizio del potere politico». È opinione prevalente che il sindacato su detti atti sarebbe escluso in quanto non sarebbero configurabili rispetto ad essi diritti ed interessi in capo ai singoli. Tale opinione non sembra però decisiva per varie ragioni: innanzitutto l’assenza di posizioni soggettive escluderebbe la legittimazione a ricorrere e quindi la norma sarebbe inutile, inoltre la tesi in parola porta a valutazioni contraddittorie (testimoniata da ricostruzioni giurisprudenziali spesso non concordi sull’individuazione delle ipotesi di atti politici), senza considerare che non sembra da escludere l’esistenza quantomeno potenziale di diritti ed interessi in presenza di atti politici. L’unico modo di tentare di giustificare l’art. 7, comma 1, ultimo periodo c.p.a. è allora la riconduzione dell’atto politico nell’alveo della funzione di indirizzo politico governativo alla luce degli artt. 95 e 98 Cost. Allo stesso tempo non sembra opportuno ricondurre gli atti politici alla mancanza di adeguata predeterminazione legislativa della fattispecie, in quanto non adeguatamente rispondente al principio di legalità sostanziale.
Political act and political direction. Reflections for a reconstruction
In the Italian legal system, the political act has been foreseen since 1889 and is today regulated by art. 7, paragraph 1, last part c.p.a., according to which «Acts or measures issued by the Government in the exercise of political power cannot be contested». It is believed that review of these acts would be excluded as no rights and interests could be established for individuals in relation to them. However, this opinion does not seem decisive for various reasons: first of all, the absence of subjective positions would exclude the legitimacy to appeal and therefore the rule would be useless; furthermore, the thesis leads to contradictory assessments (testified by jurisprudential reconstructions that often do not agree on the identification of the hypotheses of political acts); finally, the existence of rights and interests in the presence of political acts does not seem to be excluded. The only way to try to justify the art. 7 paragraph 1 last part c.p.a. it is the connection of the political act with the function of governmental political direction (articles 95 and 98 of the Constitution). At the same time, it does not seem appropriate to attribute political acts to the lack of adequate legislative predetermination, because it does not adequately respond to the principle of substantial legality