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Sommario: 1. Criticità e ambiguità del dibattito sul regionalismo differenziato: cosa resta dell’interesse nazionale? – 2. L’interesse nazionale nella riforma costituzionale del 2001. – 3. La trasfigurazione della categoria generale nella nuova tipizzazione dei poteri statali. – 4. Il controverso riconoscimento dell’interesse nazionale nel contesto dei percorsi verso l’autonomia differenziata. – 5. Una categoria decisiva nella prospettiva di un regionalismo differenziato aderente ai valori costituzionali.
1. Criticità e ambiguità del dibattito sul regionalismo differenziato: cosa resta dell’interesse nazionale?
La conformità al quadro costituzionale e la sostenibilità politica del processo di attuazione dell’art. 116, co. 3 Cost.1 – e quindi del regionalismo differenziato – possono essere indagate e analizzate da molteplici punti di vista, in cui – anche per un certo sovraccarico ideologico dell’attuale dibattito giuridico e politico, come sottolineato da molti studiosi2 – assume senza dubbio un rilievo quasi centrale la prospettiva relativa al delicato equilibrio politico-istituzionale che si potrebbe instaurare, nel nuovo sistema autonomistico, tra le regioni settentrionali e quelle centro-meridionali, per il paventato rischio della c.d. “secessione dei ricchi”, secondo le provocazioni del brillante saggio di Viesti3.