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Sommario: 1. Premessa: il realismo di Francesco Teresi e la variabile non ponderata dall’attuale dibattito sul regionalismo asimmetrico. – 2. Discontinuità e marginalità del processo di determinazione dei Lep. – 2.1. (segue): conflittualità politico-territoriale ed elusione del controllo parlamentare. – 2.2. (segue): la quantificazione ondivaga dei Lep. – 2.2.1. (segue): i problemi di metodo. – 2.2.2. (segue): i problemi di merito. – 2.2.3. (segue): il ruolo politico della Commissione tecnica fabbisogni standard. – 3. I rischi di una selezione restrittiva dei Lep. – 4. Le “pagine bianche” del Rapporto finale.

1. Premessa: il realismo di Francesco Teresi e la variabile non ponderata dall’attuale dibattito sul regionalismo asimmetrico

L’attuale dibattito sul percorso di attuazione del regionalismo asimmetrico (art. 116, comma 3, Cost.) è segnato da un paradosso, che solo il realismo suggerito da Francesco Teresi è capace di cogliere adeguatamente1; un paradosso che vanifica le rassicurazioni variamente offerte sulla tenuta dello Stato sociale e che il Rapporto finale2 del Comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni3 ha reso ancora più stridente.