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Sommario: 1. La XIX legislatura ed il problema della definizione di un ordine logico di priorità nell’attuazione del titolo V: prima l’autonomia finanziaria, dopo la differenziazione o viceversa? – 2. Quale nesso fra decisione di finanza pubblica, livelli essenziali delle prestazioni e autonomia differenziata? La risposta della maggioranza parlamentare e del governo ai moniti della Corte costituzionale. – 3. Si mira ad una “differenziazione” dei LEP? Qualche dubbio interpretativo originato dal testo del DDL. – 4. Qualche rilievo su fonti e procedure per la definizione delle risorse finanziarie necessarie alla differenziazione. – 5. Conclusioni.

1. La XIX legislatura ed il problema della definizione di un ordine logico di priorità nell’attuazione del titolo V: prima l’autonomia finanziaria, dopo la differenziazione o viceversa?

La XIX legislatura è stata sinora caratterizzata dall’avvio di processi di riforma che intercettano tematiche politiche particolarmente sensibili per gli elettorati di riferimento dei gruppi parlamentari di maggioranza. Ci si sofferma qui sull’iter ed il testo del disegno di legge volto a perseguire l’obiettivo “politico” di dare attuazione all’art. 116 c. 3° Cost. mediante l’approvazione di una legge ordinaria di carattere ordinamentale, sul “modello” della l. n. 131 del 2003: il DDL n. 615, approvato dal Senato con modifiche rispetto al testo proposto dal Governo1, è attualmente all’esame della Camera (AC DDL 1665). Qui ci si riferirà a questo testo come al “DDL sull’Autonomia differenziata” o al “DDL”2.
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