Fascicolo 3/2021 – settembre/dicembre

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INDICE

SAGGI

Loredana Giani – L’amministrazione tra appropriatezza dell’organizzazione e risultato: spunti per una rilettura del dialogo tra territorio, autorità e diritti

Fabio Saitta – Il vizio dell’eccesso di potere: una prospettiva storica

Giuseppe Tropea – La condizione amministrativa del rifugiato, nella segmentarietà della frontiera

Marco Galdi – Il terzo mandato del Presidente di regione di fronte al limite dei princìpi fondamentali stabiliti con “legge della Repubblica”

Valentina Giomi – Giudice contabile e decisione amministrativa di transigere: fra burocrazia difensiva e rischi percepiti

Chiara Gioè – Sull’applicabilità in materia tributaria della penalità di mora prevista dal codice di procedura civile

Clara Napolitano – La revoca: profili di un potere di amministrazione attiva

Valeria Rita Aversano – Il Segretario comunale nel prisma del principio di legalità. Brevi note in tema di funzioni e di operatività nel contesto della gestione commissariale ex art. 141 d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267

Felice Blando – Stato, emergenza e diritto alla vita

Dario Capotorto – Giustizia sociale e pari opportunità nei contratti pubblici per la ripresa post-pandemica

LA DOTTRINA DIALOGA CON LA GIURISPRUDENZA

Laura Lorello – Alcune osservazioni sull’effettività del principio delle pari opportunità

Fabrizio Tigano – Considerazioni critiche sul riparto di giurisdizione in materia di revoca dei finanziamenti pubblici: in particolare, il caso delle fattispecie assimilate agli accordi previsti dall’art. 11 della legge 7 agosto 1990, n. 241

Marco Cecili – L’appello avverso il decreto cautelare monocratico ex art. 56 c.p.a.: una lettura costituzionalmente orientata a garanzia del principio di effettività della tutela

Silia Gardini – Riflessioni sulla cessazione della materia del contendere nel processo amministrativo

Anton Giulio Pietrosanti – Verso una graduale “responsabilizzazione” dello Stato (legislatore)?

Vincenzo Mitra – Trasparenza sospesa e accesso negato nell’epoca della pandemia da coronavirus

RECENSIONI

Loredana Giani – Spunti di riflessione dalla lettura del volume: “L’abuso d’ufficio. Contributo a una interpretazione conforme alla Costituzione. Con una proposta di integrazione della riforma introdotta dalla legge n. 120/2020”, di Sergio Perongini


Abstract

L’amministrazione tra appropriatezza dell’organizzazione e risultato: spunti per una rilettura del dialogo tra territorio, autorità e diritti

di Loredana Giani

La crisi pandemica, e soprattutto le reazioni ad essa, hanno posto maggiore enfasi sul tema delle relazioni tra autorità e diritti, evidenziando la necessità di ripensare il ruolo delle amministrazioni al fine di guidare le traiettorie di sviluppo sostenibile e di innovazione sociale dei territori, definendo le linee di fondo sulla cui base individuare il ruolo dell’azione di governance, e in particolare della governance territoriale, secondo una prospettiva che pone il territorio al centro dello sviluppo, come principale attore (assieme al momento istituzionale) della sostenibilità e della stessa resilienza. In questo contesto, il richiamo alla pluriforme e polisemica dimensione territoriale, e del comune in particolare, consente di individuare diversi livelli di analisi che intercettano il territorio, in quanto luogo di espressione del bisogno, luogo della comunità e, quindi, destinatario degli interventi; l’azione dei diversi soggetti operanti sul territorio e, dunque, l’azione (pubblica) in un contesto multilivello e multiattoriale proprio di un sistema di governance a rete, e in ultimo il risultato amministrativo, frutto di una dialettica tra organizzazione e funzione che ne consente una lettura in termini non solo di sostenibilità ma, a monte, in termini di appropriatezza, riferita non solo al risultato, ma anche a tutti gli elementi (anche organizzativi) che ne rappresentano il presupposto logico e imprescindibile.

Public administration between organisational appropriateness and results: ideas for a reinterpretation of the dialogue between territory, authority and rights

The pandemic crisis, and especially the reactions to it, have placed greater emphasis on the issue of the relationship between authority and rights, highlighting the need to rethink the role of the administrations in order to guide the trajectories of sustainable development and social innovation, defining the foundations on the basis of which to identify the role of governance, and in particular of territorial governance, from a perspective that places the territory at the center of development, as the main player (along with the institutional one) of sustainability and resilience. In this context, the reference to the multiform and polysemous territorial dimension, and of the municipality in particular, allows the identification of different levels of analysis of the territory, as a place of the expression of a need, a place of the community and, therefore, a recipient of interventions; the action of the various subjects operating in the territory and, therefore, the (public) action in a multilevel and multi-player context typical of a network governance system, and ultimately the administrative result, the fruit of a dialectic between organisation and function that allows a reading not only in terms of sustainability but, earlier, in terms of appropriateness, referring not only to the result, but also to all the elements (including organisational) that represent its logical and essential prerequisites.


 l vizio dell’eccesso di potere: una prospettiva storica

di Fabio Saitta

Il saggio esamina l’evoluzione del vizio di eccesso di potere amministrativo in una prospettiva storica, a far data dai modelli ottocenteschi di giustizia amministrativa fino ai giorni nostri. L’excursus prende le mosse dall’originaria figura dello sviamento di potere e, passando da alcune tappe fondamentali, come l’elaborazione delle cc.dd. figure sintomatiche, analizza criticamente la tendenza giurisprudenziale a considerare queste ultime alla stregua di autonomi e specifici vizi di legittimità ed il transito di alcune fattispecie dall’eccesso di potere alla violazione di legge, per concludersi con l’esame delle nuove tecniche di tutela basate sulle clausole generali e sul sindacato di proporzionalità e di ragionevolezza.

Breach administrative misuse of power: a historical perspective

The paper investigates trend of administrative misuse of power in a historical perspective, from the 19th century models of administrative justice to the present day. The report starts from original cases of misuse of power and, passing by some fundamental milestones, such as the elaboration of the so-called symptomatic figures, it critically examines the judicial trend to consider them as autonomous and peculiar flaws of legitimacy and the transition of some cases from misuse of power to violation of law, concluding with the review of the new tutelary techniques based on general clauses and on proportionality and reasonableness


La condizione amministrativa del rifugiato, nella segmentarietà della frontiera

di Giuseppe Tropea

Contro la retorica dei diritti umani, particolarmente pervasiva nell’ambito del diritto dell’immigrazione e soprattutto nella materia del diritto d’asilo e della tutela del rifugiato, si mette in luce la persistente centralità dello Stato amministrativo. Ciò sotto tre concorrenti prospettive: la rilevanza in materia del soft law nella forma delle circolari amministrative, il tema della gestione amministrativa dell’accoglienza, le persistenti criticità nella tutela giurisdizionale del richiedente asilo. Si ritiene che solo acquisendo una maggiore consapevolezza di tale assetto si potrà meglio cogliere il meccanismo di biopotere che opera sul richiedente asilo che varca la frontiera, ed entra in un percorso a tappe, scandito attraverso il passaggio da una struttura di accoglienza all’altra e da una prassi burocratica all’altra.

The administrative condition of the refugee, in the segmentary of the border

The persistent centrality of the administrative state plays a crucial role in questioning the concept the rhetoric of human rights, and it is extremely pervasive in the field of immigration law, especially regarding the notion of asylum and refugee protection. This according to three different perspectives: the relevance
of soft law in the form of administrative circular, the issue of administrative management of the reception, persistent critical issues in the judicial protection of the asylum seeker. It is believed that only by acquiring a greater awareness of this structure it will be possible to better grasp the mechanism of biopower that operates on the asylum seeker who crosses the border, and enters in a gradual journey, marked by the passage from one reception facility to another and from one bureaucratic practice to a different one.


Il terzo mandato del Presidente di regione di fronte al limite dei princìpi fondamentali stabiliti con “legge della Repubblica”

di Marco Galdi

Tornato alla ribalta delle cronache il tema del limite al numero dei mandati del Presidente della regione eletto a suffragio universale e diretto, esso continua a porre questioni di diritto intertemporale, come già accaduto nell’esperienza di diverse regioni italiane, che vanno inquadrate nel più ampio contesto dell’evoluzione della giurisprudenza costituzionale in tema di rapporti fra legge cornice e disciplina regionale.

The third mandate of the President of the Region confronted with the limit of the fundamental principles established by the “law of the Republic”

Back in the news the issue of the limit to the number of mandates of the President of the Region elected by universal and direct suffrage, it continues to pose questions of intertemporal law, as already happened in the experience of several Italian regions, which must be framed in the broader context of the evolution of constitutional jurisprudence on the relationship between frame law and regional discipline.


Giudice contabile e decisione amministrativa di transigere: fra burocrazia
difensiva e rischi percepiti

di Valentina Giomi

Il lavoro mette in connessione la scelta pubblica di concludere accordi transattivi fra amministrazione e privati con i rischi derivanti dall’esistenza di un’amministrazione difensiva. Dopo aver fornito una perimetrazione giuridica del concetto di burocrazia difensiva l’attenzione è rivolta a verificare, con l’ausilio
della giurisprudenza contabile, se sussista un condizionamento fra quest’ultima e le ipotesi di ricorso alla transazione come forma di risoluzione della conflittualità amministrativa. L’obiettivo è quello di stabilire se il rischio di un possibile sindacato di responsabilità amministrativo contabile in ordine ad eventuali danni erariali, configurabili all’esito della scelta pubblica di transigere, incida negativamente sulla conclusione del rapporto transattivo o sulla definizione del contenuto della medesima. Il quadro analizzato lascia emergere che il timore di futuri giudizi contabili costituisce un fattore determinante di ogni scelta pubblica a contenuto discrezionale, con particolare incidenza su quella transattiva. Ciò ha creato un freno allo sviluppo di una buona amministrazione, con la conseguente limitazione del ricorso pubblico agli strumenti di composizione pacifica e satisfattiva degli interessi che, con particolare riferimento alla transazione, assicurino una “pacificazione sociale” vantaggiosa innanzi tutto per l’amministrazione. I recenti interventi legislativi sulla responsabilità pubblica non hanno generato l’auspicato miglioramento, ma hanno contribuito a complicare la situazione e ad alimentare i timori dell’amministrazione nell’impiego degli strumenti caldeggiati. Si ritiene, quindi, che soltanto una migliore funzionalizzazione dei compiti pubblici responsabilizzanti, unitamente ad un sindacato giuscontabile più pieno ed effettivo possa restituire alla transazione amministrativa lo spazio che merita in rapporto al miglior perseguimento del pubblico interesse.

Courts of auditors and administrative decision to reach a settlement: between defensive bureaucracy and perceived risks 

The paper analyzes the connections between the transactions concluded by the public administration and the defensive bureaucracy. The risk of an administrative liability judgment conditions the stipulation and content of the settlement agreements concluded by the administration, in order to avoid or resolve disputes that have arisen with private individuals. The effect produced is a lesser use of the instrument of the settlement by the administration, with a consequent loss for the administration to use important tools of social pacification and resolution of administrative conflicts. Recent legislative reforms that renewed some aspects of administrative responsibility have not generated positive results but, on the contrary, the have made the regulatory framework even more complex, increasing the administration’s fears of resorting to transactions. I believe that only a better definition of public tasks and responsibilities and an improvement in the type of syndication offered by the Court of Auditors can enhance the use of administrative settlement.


Sull’applicabilità in materia tributaria della penalità di mora prevista dal codice di procedura civile

di Chiara Gioè

Nel giudizio tributario di annullamento, se a volte la rimozione dell’atto dichiarato illegittimo risulta già pienamente satisfattiva, altre volte potrebbe non essere sufficiente, rendendosi necessaria un’attività in positivo dell’amministrazione, consistente, ad esempio, nella cancellazione dell’iscrizione a ruolo, o di un
provvedimento cautelare già adottato. In ambito processual-civilistico l’art. 614 bis c.p.c. prevede uno strumento di coazione indiretta, finalizzato a stimolare l’esecuzione spontanea delle sentenze di condanna all’adempimento di obbligazioni diverse dal pagamento delle somme di denaro. All’interno del decreto sul processo tributario non si rinviene alcuna norma che disciplini un l’istituto dell’astreinte. Nelle considerazioni che seguono verrà esaminata la possibilità di estendere la norma contenuta all’interno dell’art. 614 bis c.p.c. alla materia fiscale, in forza del rinvio generale alle norme del codice di procedura civile, contenuto nel comma 2 dell’art. 1 del d.lgs. n. 546/1992.

The application, in the tax field, of the default penalty regulated by the civil procedure code

In the tax action of annulment, if at times the removal of the illegitimate act is already fully satisfactory, at other times it may not be sufficient, making necessary a positive activity of the administration, consisting, for example, in the cancellation of the registration with the role, or a precautionary measure already adopted. In the procedural-civil law context, art. 614 bis c.p.c. regulates an instrument of indirect coercion, aimed at stimulating the spontaneous execution of the decisions for the fulfillment of obligations other than the payment of sums of money. Within the decree on tax trial there is no provision regulating the juridical institution of the “astreinte”. The considerations reported below, will focus on the possibility of extending art. 614 bis c.p.c. to tax matters, pursuant to the general reference to the rules of the civil procedure code, within paragraph 2 of art. 1 of Legislative Decree 546/1992.


La revoca: profili di un potere di amministrazione attiva

di Clara Napolitano

Il contributo compie una riflessione sulla revoca, analizzandone gli aspetti che ne connotano la qualificazione come potere di amministrazione attiva più che di autotutela. Dall’esegesi del dato normativo e della giurisprudenza emerge infatti che essa – sia per i presupposti d’adozione del relativo provvedimento, sia per gli effetti da esso promananti – sviluppa caratteri che poco hanno a che vedere con la giustizialità e che, al contrario, l’avvicinano alla pura administratio. Ciò consente di affermare che le sorti di revoca e annullamento d’ufficio – tradizionalmente accomunati nell’alveo dell’autotutela – stanno subendo un’innegabile divaricazione, traghettando la prima sulla sponda dell’amministrazione attiva.

Revocation: profiles of a power of active administration

The paper reflects on revocation, analysing the aspects that characterise its qualification as a power of active administration rather than “withdrawal as self-defence”. From the exegesis of the normative data and jurisprudence, it emerges that – both for the assumptions of adoption of the relative measure, and for the effects it produces – it develops characteristics that have little to do with justiciability and which, on the contrary, bring it closer to pure administratio. This makes it possible to affirm that the fate of revocation and annulment ex officio – traditionally united in the hive of “withdrawal as self-defence” – are
undergoing an undeniable divarication, ferrying the former to the shore of active administration.


Il Segretario comunale nel prisma del principio di legalità. Brevi note in tema di funzioni e di operatività nel contesto della gestione commissariale ex art. 141 d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267

di Valeria Rita Aversano

Il presente lavoro parte dall’idea di indagare se i contenuti della funzione e del ruolo che il segretario comunale assume nella struttura organizzativa dell’ente locale possano mutare o subire variazioni operative per effetto dell’intervenuto commissariamento del comune. Dopo una sintetica illustrazione delle diverse ipotesi normative in base alle quali può procedersi allo scioglimento degli organi, ci si concentra sul Segretario comunale, sulle sue attribuzioni e sul suo contributo alla realizzazione dei fini istituzionali dell’ente. Proprio su questo versante emerge il carattere eclettico della citata figura che, da colui che attua l’indirizzo politico ricevuto, nella salvaguardia della legalità, diviene imparziale “coprotagonista” della gestione commissariale. Da questo punto si possono trarre interessanti indicazioni d’ordine costituzionale a cavallo tra il principio di sovranità popolare e il buon andamento e l’imparzialità dell’azione amministrativa che trovano nel Segretario comunale il costante momento di sintesi e di coordinamento unitario.

The municipal secretary in the prism of the principle of legality. Brief notes on functions and operations in the context of commissioner management ex art. 141 d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267

This work starts from the idea of investigating whether the contents of the function and the role that the municipal secretary assumes in the organizational structure of the local authority may change or undergo operational variations as a result of the commissariat of the municipality. After a brief illustration of the different regulatory assumptions on the basis of which the bodies may be dissolved, we focus on the municipal secretary, his powers and his (decisive) contribution to the realization of the municipality’s institutional purposes. Precisely on this front emerges the eclectic character of the aforementioned figure which, from the one who implements the address received in safeguarding legality, becomes an impartial “co-star” of the commissioner management. From this point, interesting constitutional indications can be drawn between the principle of popular sovereignty and the good performance and impartiality of administrative action which find in the municipal secretary the constant moment of synthesis and unitary coordination.


Stato, emergenza e diritto alla vita

di Felice Blando

Mai come in questo periodo Costituzione e vita hanno intrecciato le loroorbite, con esiti altamente complessi e ancora incerti. Perché a essere messa in questione dal Covid-19 è stata la vita di intere popolazioni. Che non si sia trattato solo di questo, che a essere in pericolo sia anche altro – lo stato di diritto, la libertà, l’economia – è pacifico. Resta che il virus ha attaccato prima di tutto la nostra sopravvivenza, determinando una serie di misure normative inedite e giustificate essenzialmente dalla difesa della vita. Nel conflitto tra il diritto alla vita e la sospensione momentanea dei diritti fondamentali il pendolo dell’alternativa è oscillato in favore del primo. Le scelte del Governo in tempi di pandemia hanno privilegiato il versante dell’autorità, in nome di esigenze di solidarietà e, quindi in funzione di scelte ideologiche condivisibili. Il saggio intende dimostrare come questo modo di affrontare il problema sia nel giusto perché il diritto alla vita rappresenta il parametro fondamentale, se non esclusivo, alla stregua del quale giudicare l’operato dello Stato. L’ipertrofia dell’azione politica statale è il riflesso dell’interesse fondamentale della collettività che qui si indentifica, senza residui, con il diritto alla vita che, nel sistema costituzionale vigente, è parte integrante del principio personalista.

State, emergency and right to life 

Never as in this period Constitution and life have antertwined their orbits, with highly complex and still uncertain outcomes. Because it was the life of entire populations that was questioned by Covid-19. That it was not just this, that something else – the rule of law, freedom, the economy – is also in danger, is certain. It remains that the virus, first of all, attacked our survival, resulting in a series of unprecedented regulatory measures justified essentially by the defense of life. In the conflict between the right to life and the temporary suspension of fundamental rights, the pendulum of the alternative has swung in favor of the former. The choices of the Government in times of pandemic have privileged the side of authority, in the name of the need for solidarity and, therefore, in function of shared ideological choices. The essay intends to demonstrate how this way of facing the problem is correct because the right to life represents the fundamental, if not exclusive, parameter by which to judge the work of the State. The hypertrophy of state political action is the reflection of the fundamental interest of the community which is identified here, without residue, with the right to life which, in the current constitutional system, is an integral part of the personalist principle.


Giustizia sociale e pari opportunità nei contratti pubblici per la ripresa post-pandemica

di Dario Capotorto

Il saggio analizza le misure di promozione delle pari opportunità generazionali e di genere introdotte dall’art. 47 del d.l. n. 77/2021 per l’affidamento dei contratti pubblici di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nel contributo si esaminano i principali nodi problematici anche mediante il confronto con le precedenti esperienze in tema di clausole sociali.

Social justice and equal opportunity in public contracts for post-pandemic recovery

The essay analyzes the measures for the promotion of generational and gender equal opportunities introduced by art. 47 of Law Decree no. 77/2021 for the awarding of public contracts for the implementation of the National Recovery and Resilience Plan (PNRR). The contribution examines the main
problematic issues, also by comparing them with previous experiences in the field of social clauses.


Alcune osservazioni sull’effettività del principio delle pari opportunità

di Laura Lorello

In questo breve scritto si analizza il difficile percorso per riconoscere effettività al principio delle pari opportunità, sancito dall’art. 51 Cost., nel nostro ordinamento costituzionale. Partendo dall’apertura della Corte Costituzionale espressa nella sentenza n. 4 del 2010, saranno esaminate alcune pronunce dei giudici amministrativi, di primo e secondo grado, che hanno assunto posizioni diverse sul tema dell’effettività del principio delle pari opportunità, fino all’ordinanza n. 4294 del 2021 del Consiglio di Stato, che ha sollevato una questione di legittimità di fronte alla Corte Costituzionale, sulla base della “natura immediatamente precettiva e non meramente vincolante” dell’art. 51 Cost.

Observations on the principle of equal opportunities effectiveness

The aim of this brief paper is to analyse the path to achieving gender balance (provided by Art. 51 of the Italian Constitution) in the Italian constitutional system. Departing from the Italian Constitutional Court judgement no. 4/2010, various Italian administrative court decisions will be examined. In addition, the recent Italian State Council judgement no. 4294/2021 will also be analysed: it declared that the gender balance principle is immediately mandatory and it does not need to be given legal effect by Parliament.


Considerazioni critiche sul riparto di giurisdizione in materia di revoca dei finanziamenti pubblici: in particolare, il caso delle fattispecie assimilate agli accordi previsti dall’art. 11 della legge 7 agosto 1990, n. 241

di Fabrizio Tigano

Il presente contributo si interroga sulla tenuta e sulla utilità del riparto di giurisdizione seguito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione e dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, secondo cui l’interesse legittimo – con relativa giurisdizione amministrativa – si radica fondamentalmente nelle controversie aventi ad oggetto il riconoscimento e l’erogazione del contributo, mentre il diritto soggettivo – con relativa giurisdizione ordinaria – riguarda ogni questione successiva, in particolare la revoca.

Considerations on the allocation of jurisdiction over the acts of withdrawal of public funding

The essay aims to critically examine the tightness and usefulness of the judicial division followed by the Joint Civil Sections of the Court of Cassation and the Plenary Session of the Council of State, according to which the legitimate interest – with relative administrative jurisdiction – is fundamentally rooted in disputes concerning the recognition and disbursement of the contribution, while the subjective right – with relative ordinary jurisdiction – concerns every subsequent question, in particular the withdrawal of public funding.


L’appello avverso il decreto cautelare monocratico ex art. 56 c.p.a.: una lettura costituzionalmente orientata a garanzia del principio di effettività della tutela

di Marco Cecili

Il contributo mira a ricostruire l’istituto dell’appellabilità avverso il decreto cautelare monocratico ex art. 56 c.p.a. Nonostante la chiarezza della disposizione (che lo definisce “non impugnabile), la giurisprudenza ne ha ridefinito i contorni, ammettendo l’appellabilità nei casi in cui si realizzi una lesione dei diritti costituzionalmente garantiti. Due decreti del Consigli di Stato, emanati durante l’emergenza sanitaria, possono aiutare a comprendere meglio l’applicazione della lettura costituzionalmente orientata che la giurisprudenza sta fornendo dell’art. 56 c.p.a., anche alla luce del principio di effettività della tutela.

The appeal against the monocratic precautionary decree: a constitutionally oriented interpretation to guarantee the principle of effectiveness of rights 

This essay aims to study the appealability of the monocratic precautionary decree pursuant to art. 56 of the Code of Civil Procedure. In spite of the clarity of the provision (which defines it as “non-appealable”), case law has redefined its contours, admitting the possibility of appeal in cases where there is an infringement of constitutionally guaranteed rights. Two decrees of the Council of State, issued during the health emergency, may help to better understand the application of the constitutionally oriented reading that the jurisprudence is providing of art. 56 c.p.a., also in the light of the principle of effectiveness of rights.


Riflessioni sulla cessazione della materia del contendere nel processo amministrativo

di Silia Gardini

Lo scritto analizza le vicende della “cessazione della materia del contendere” nell’ambito del processo amministrativo. Partendo dalla ricostruzione storica dell’istituto, s’identifica la linea di demarcazione con la sopravvenuta carenza di interesse, analizzando altresì i principali arresti della giurisprudenza sul punto.

Action becoming devoid of purpose in administrative process

The essay analyzes the facts about “action becoming devoid of purpose” in administrative process. Starting from the historical reconstruction, the paper draws the line between it and the supervening lack of standing and describes the primary law cases in this matter.


Verso una graduale “responsabilizzazione” dello Stato (legislatore)?

di Anton Giulio Pietrosanti

L’articolo esamina i possibili danni derivanti da un’attività legislativa lesiva dei diritti fondamentali costituzionalmente protetti ed esplora la possibilità di configurare una responsabilità civile in capo al legislatore italiano per dette violazioni, anche in assenza di un’espressa declaratoria di incostituzionalità da parte della Consulta. A tal fine lo studio si soffermerà su una recente pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione (ord. 18 ottobre 2021, n. 36373, depositata il 24 novembre 2021) che, nell’ambito di un giudizio per regolamento di giurisdizione, ha statuito come non possa escludersi il diritto di azione per ottenere il risarcimento dei danni asseritamente originati dall’illegittimo esercizio, in quanto discriminatorio, della potestà legislativa derivante dalla predisposizione, presentazione o mancata modifica di un atto legislativo incidente su affermati diritti fondamentali, costituzionalmente protetti.

Towards a gradual “accountability” of the legislative power? 

This article examines the possible damages deriving from a legislative activity detrimental to constitutionally protected fundamental rights and explores the possibility of a civil liability of the Italian legislator for such violations even when there is no any declaration of unconstitutionality by the Constitutional Court. To this end the study will focus on a recent ruling of the Italian Supreme Court of cassation (ord. n. 36373, 18 October 2021, filed on 24 November 2021) that, in the context of a judgement for the settlement of jurisdiction, ruled that the right to action cannot be excluded in order to obtain a compensation for all the damages arising from the discriminatory use of the legislative power which is in particular due to the failure to modify a legislative act that impacts upon fundamental rights protected by the Constitution.


Trasparenza sospesa e accesso negato nell’epoca della pandemia da coronavirus

di Vincenzo Mitra

L’articolo indaga le conseguenze che la pandemia da Covid-19 ha avuto sul principio di trasparenza amministrativa. Analizzando in particolare alcune disposizioni del decreto-legge n. 18/2020 e due vicende giudiziarie concernenti istanze di accesso aventi ad oggetto dati sull’emergenza sanitaria, si vuole mettere in luce come la gestione della pandemia sia caratterizzata da un deficit di trasparenza, con evidenti ripercussioni negative sulla fiducia dei cittadini verso le istituzioni e sulla diffusione del contagio. Il periodo attuale si pone dunque come banco di prova per verificare l’attuazione del principio di trasparenza nel nostro ordinamento, specie alla luce dell’introduzione del FOIA nel 2016. Le molteplici istanze di accesso generalizzato e i tanti appelli alla trasparenza delle amministrazioni pubbliche confermano l’imprescindibilità del diritto di accesso e la necessità di implementarlo sempre di più.

Delayed transparency and denied access during the Covid-19 pandemic 

The paper analyzes how the Covid-19 pandemic affected the principle of administrative transparency. Exploring some provisions of Decree-Law no. 18/2020 and considering some access requests related to the health emergency data, the paper shows the deficit of administrative transparency during the pandemic management. This has negatively affected public confidence in the institutions and also increased the spread of the infection. So the Covid-19 pandemic has become a test bed for the implementation of the administrative transparency principle in the Italian legal order, expecially following the introduction of FOIA in 2016. The several civic access requests related to Covid-19 health emergency data and many appeals for the transparency of public administrations confirm the essential right to access and the need to further improve it.