Abstract
Il passaggio dal regime autorizzatorio espresso a quello tacito percorre tornanti che hanno condotto, nell’ultima disposizione governativa di cui al d.l. 77/2021, all’attribuzione al silenzio-assenso di una forza limitativa del potere amministrativo, che con la formazione di questo si esaurisce: ne consegue una rinnovata connessione tra il piano della (in-)validità, sotto forma di nullità, e quello della (inefficacia) della determinazione espressa tardiva. Il saggio si propone così di indagare sul significato del silenzio-assenso nel rapporto tra autorità e libertà, anche alla luce della costruzione dell’istituto a livello europeo e del suo recepimento nell’ordinamento statale: non più solo un istituto di semplificazione amministrativa, bensì uno strumento di ampliamento dei confini della libertà del privato, i quali possono essere ristretti soltanto nell’arco temporalmente definito del procedimento amministrativo, riacquisendo la loro ampiezza originaria – riconosciuta sul piano costituzionale – con la formazione del silenzio-assenso.
Silence-consent: the constitutional meaning
The passage from the express authorisation regime to the tacit one follows a series of twists and turns that have led, in the last governmental provision of Law Decree no. 77/2021, to the attribution to the silence-consent of a limiting force of the administrative power, which is exhausted with the formation of the latter: as a result, a renewed connection between the level of (in-)validity, in the form of nullity, and that of (inefficacy) of the late express determination. The essay thus proposes to investigate the meaning of the silence-consent in the relationship between authority and freedom, also in the light of the construction of the institute at European level and its implementation in the state system: no longer just an institute of administrative simplification, but an instrument of extension of the boundaries of the freedom of the private individual, which can be restricted only within the time frame of the administrative procedure, regaining their original breadth – recognised at constitutional level – with the formation of the silence-consent.