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Abstract
Il contributo si propone di affrontare in chiave critica le aporie e gli equivoci che ancora oggi caratterizzano l’approccio sostanziale e processuale alla tematica dei cd. interessi sovraindividuali. In particolare, partendo dall’analisi del sistema attuale – in base al quale la tutela di tali posizioni giuridiche finisce per essere appannaggio esclusivo dello Stato o di aggregazioni di individui – si tenterà evidenziarne i limiti al fine di giungere a soluzioni più moderne e coerenti con i principi di solidarietà e sussidiarietà orizzontale sanciti dalla Costituzione. L’attenzione è rivolta principalmente alla confutazione di un’interpretazione troppo restrittiva della legittimazione ad agire, influenzata proprio dall’eccentrica fisionomia dei beni oggetto di tutela, non suscettibili di singola appropriazione, ma non per questo ‘adespoti’. Attraverso l’esame delle azioni popolari, del criterio della cd. vicinitas e dell’istituto dell’azione per l’efficienza della pubblica amministrazione, l’obiettivo sarà quello di dimostrare come anche alla base di situazioni giuridiche sovraindividuali sia sempre possibile rinvenire un’autonoma posizione di interesse vantata da un singolo soggetto, pur in relazione ad un bene non esclusivo, ma condiviso con la collettività. Accogliendo tale impostazione e riconducendo gli interessi diffusi e collettivi alla tradizionale figura di interesse legittimo, seppure con caratteristiche peculiari, sarebbe possibile estendere le maglie della legittimazione ad agire a vantaggio dei singoli, rispettando al contempo i crismi della giurisdizione soggettiva.

Superindividual interests and judicial protection

The contribution aims to critically address the aporias and misunderstandings that still characterize the substantive and procedural approach to the issue of so-called superindividual interests. In particular, starting from the analysis of the current system – according to which the protection of these legal positions ends up being the exclusive prerogative of the State or of aggregations of individuals – an attempt will be made to highlight its limitations in order to arrive at more modern solutions consistent with the principles of solidarity and horizontal subsidiarity enshrined in the Constitution. The focus is mainly on the refutation of an interpretation that is too restrictive of the legitimacy to act, influenced by the eccentric physiognomy of the assets subject to protection, not susceptible to individual appropriation, but not for this reason ‘adespots’. Through the examination of popular actions, the criterion of ‘vicinitas’ and the institution of the public class action, the objective will be to demonstrate that even at the base of superindividual legal situations it is always possible to find an autonomous position of interest linked to a single subject, even in relation to an asset that is not exclusive, but shared with the community. By accepting this approach and bringing superindividual interests back to the traditional figure of legitimate interest, albeit with peculiar characteristics, it would be possible to extend the links of legitimacy to act for the benefit of individuals, while respecting the dogmas of subjective jurisdiction.