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Abstract

Il contributo ha ad oggetto l’esame di due elementi fondativi del diritto amministrativo, quali il concetto di auctoritas e l’esercizio del potere pubblico, così come declinati nel pensiero di Giambattista Vico. L’Autore analizza, in particolare, le ragioni che secondo l’impostazione vichiana giustificano l’esercizio del potere da parte dell’Autorità, sottolineando il ruolo di compartecipe riconosciuto al cittadino, chiamato a rispettare il precetto normativo in funzione di partecipazione civica. In questa prospettiva, l’Autore afferma che nel pensiero di Vico l’adozione di “comandi” (oggi provvedimenti) da parte dell’Autorità trova la sua ragion d’essere unicamente nella incapacità dell’uomo di rispettare autonomamente i precetti della legge (naturale). Anche in Vico, in altri termini, lo Stato esercita il potere sovrano in quanto unico tutore degli interessi generali, ma questi ultimi rappresentano il riflesso degli interessi naturali propri dei singoli individui, collocando, così, l’uomo al centro dell’ordinamento in piena coerenza con la visione etica e trascendente dell’esistenza propugnata dal filosofo.

Reflecting on Giambattista Vico and administrative law

This paper examines two of the main concepts of administrative law, namely “authority” and “exercise of public power”, as expressed in Giambattista Vico’s thought. The Author analyse the reasons that, according to Vico, justify the exercise of power by the Authority, underlining the role of co-participant recognized to citizens, respectful of the normative precept in function of civic participation. In this perspective, the Author states that in Vico’s thought the adoption of “commands” (administrative measures) by the Authority finds its justification only in citizen’s inability to independently respect natural law precepts. In Vico’s theory too, the State exercises sovereign power as the sole guardian of general interests, but the latter are the reflection of the natural interests of individuals: the citizen, in this way, is placed at the centre of the legal order, in full consistency with the ethical and transcendent vision of existence proposed by the philosopher.